
Liliana Resinovich, parla il criminologo Carmelo Lavorino: “Suicidio? Ecco cosa non quadra”
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Il noto criminologo investigativo e criminalista Carmelo Lavorino analizza la notizia della richiesta di archiviazione per la morte di Liliana Resinovich sulla base della sua vasta esperienza di consulente forense e di conoscitore dei “suicidi dubbi”, sui quali ha scritto il saggio “Five. Cinque omicidi camuffati da suicidi”. In questa conversazione con il giallista Rino Casazza, Lavorino - pur rinviando un giudizio definitivo alla pubblica conoscenza delle indagini svolte, su cui ancora vige il segreto istruttorio - critica la scelta dei magistrati di volersi astenere dall’indagare, come dichiarato, sull’intervallo buio nella vita di Liliana. Un intervallo buio che va dalla sua scomparsa alla scoperta del cadavere: un periodo temporale che ritiene decisivo per sciogliere ogni dubbio sulla dinamica dei fatti. Appare infatti estremamente difficile che la morte di Liliana sia così chiaramente ascrivibile a suicidio da rendere superfluo ogni altro accertamento. Né può valere una dimostrazione del suicidio al contrario, basata sulla mancanza di chiare tracce di violenza omicida sul corpo della vittima. Il libro di Carmelo Lavorino “Five. Cinque omicidi camuffati da suicidi”: https://amzn.to/3ZKvfS2 L’ultimo libro di Rino Casazza è “IL DELITTO DI AVETRANA – Perché Sabrina Misseri e Cosima Serrano sono innocenti”: https://amzn.to/3YxYUwS