
Stangata in arrivo sulla benzina ⛽️ | +0,34 euro al litro dal 2027... ⚠️
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Secondo un’indiscrezione pubblicata dal Financial Times, la Commissione europea starebbe valutando l’introduzione di una carbon tax legata alle emissioni di CO₂ prodotte da auto, caldaie domestiche e piccoli impianti industriali. L’obiettivo sarebbe ambizioso: generare entrate per 705 miliardi di euro entro il 2035. Le risorse servirebbero a colmare un deficit annuo stimato in 30 miliardi di euro nel bilancio dell’UE per il periodo 2028-2034. Un buco provocato in parte dal rimborso dei debiti contratti durante la pandemia, ma anche dal crescente impegno economico richiesto per il riarmo europeo, una delle nuove priorità politiche dell’Unione. Il sistema previsto ricalcherebbe quello già in uso nel settore industriale, l’ETS 2 (Emission Trading System 2), esteso ai settori degli edifici e dei trasporti su strada. In pratica, i fornitori di carburante e i distributori di energia dovrebbero acquistare permessi di emissione in base alla quantità di CO₂ generata dai loro prodotti. Il costo verrebbe poi scaricato sui consumatori, sotto forma di rincari sui carburanti e sulle bollette. Le stime indicano che, con un prezzo della CO₂ a 149 euro per tonnellata entro il 2030, la benzina potrebbe aumentare di circa 0,34 euro al litro. Considerando che un litro di benzina produce 2,3 kg di CO₂, l’impatto sui prezzi sarebbe diretto e potenzialmente molto sensibile. Bollette più care del 41%? Non solo carburanti, anche le bollette del riscaldamento domestico potrebbero subire un’impennata: le previsioni parlano di un possibile aumento fino al 41%, con ripercussioni significative soprattutto per le fasce più deboli della popolazione e per i Paesi dell’Est Europa, più dipendenti da combustibili fossili. Nonostante l’obiettivo ambientale e la necessità di far quadrare i conti, la proposta sta incontrando una forte opposizione. Molti Stati membri temono un effetto boomerang: l’imposta potrebbe alimentare il risentimento verso Bruxelles, già in crescita in alcune aree del continente. Il rischio è quello di vedere la carbon tax trasformarsi in un nuovo simbolo dell’“Europa lontana” e punitiva nei confronti dei cittadini.