
Food for profit, Giulia Innocenzi: "Così torturiamo gli animali e rischiamo nuove pandemie"
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Video choc che mostrano maltrattamenti impensabili su mucche e maiali, polli e tacchini. E condizioni di lavoro illegali e inaccettabili. Con rischi gravissimi per la nostra salute. In Germania come in Francia, in Polonia e in Italia. Tutti in allevamenti intensivi, quelli dai quali vengono i nove decimi della nostra carne. E interviste esclusive con telecamera nascosta a eurodeputati pronti a far passare di tutto, eugenetica compresa. Li vediamo in "Food for profit" (https://www.foodforprofit.com/it/) , il documentario di Giulia Innocenzi e Pablo D'Ambrosi che in poche settimane è diventato un fenomeno (https://www.repubblica.it/spettacoli/tv-radio/2024/05/05/news/stesara_in_tv_report_food_for_profit-422827016/) grazie al passaparola: è arrivato al quarto posto (https://www.huffingtonpost.it/blog/2024/04/02/news/perche_tutti_dovrebbero_vedere_food_for_profit-15534355/) della classifica dei più visti in Italia senza un grande distributore sui circuiti ufficiali, ma solo con proiezioni on demand in tutta Italia (prenota qui (https://www.foodforprofit.com/it/proiezioni/) ). Al centro dell'attenzione del film, nato senza produttore ma solo grazie alle donazioni e al lavoro gratuito di Giulia e Pablo, ci sono 374 miliardi di euro che l’Europa ha destinato con la Pac agli allevamenti intensivi di qui al 2027. Altro che Green Deal. Oggi Innocenzi rischia cause milionarie ma continua il suo lavoro di indagine. Scopriamo cosa la spinge e perché è convinta che le cose possano cambiare, partendo dalla nostra tavola ma anche dal voto per le prossime Europee e da una firma alla petizione (https://www.eumans.eu/stop-sussidi-agli-allevamenti-intensivi/) di Eumans. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices (https://megaphone.fm/adchoices)