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Garlasco, MARCO POGGI NON ERA IN TRENTINO
Pubblicato il
26/06/2025

Garlasco, MARCO POGGI NON ERA IN TRENTINO

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Garlasco Delitto Ultime Notizie. Un colpo di scena a #Garlasco che rompe una certezza: Marco Poggi non era in vacanza in Trentino il 13 agosto 2007…» È quanto afferma, per la prima volta, un albergatore: né Marco, né l’amico Biasibetti… nessuna traccia di loro in quella camera matrimoniale. E adesso, allora, cambia tutto. E la posizione di Marco Poggi si complica. Di cosa parla questo nuovo episodio di gianca net: 00:00:00 Garlasco Delitto Ultime Notizie 00:07:37 Marco Poggi non era in Trentino 00:17:27 Chi L’Ha Visto Garlasco puntata di ieri sera 00:22:10 Ultime Garlasco ⭐⭐⭐⭐⭐⭐ Di certo in questa nuova fase dell’inchiesta sul delitto di Garlasco emerge un elemento finora non completamente considerato: la presenza di Marco Poggi in vacanza con la famiglia a Falzes, in Trentino Alto Adige, il 13 agosto 2007. Secondo l’esclusiva riportata dal settimanale Giallo, il titolare dell’albergo ha chiarito di non aver mai visto né Marco né il suo amico, oggi frate Alessandro Biasibetti, all’interno della struttura in quei giorni . Le uniche persone presenti in hotel erano i genitori di Chiara, che avevano prenotato una sola camera matrimoniale: non risultano quindi né Marco né altri come ospiti insieme a loro . Di fronte a questa testimonianza, si apre una serie di interrogativi: se Marco non era lì, dov’era realmente? Si è allontanato prima o dopo il delitto? Potrebbe aver trascorso quel periodo altrove senza che nulla lo riguardasse? E, soprattutto, perché le autorità non hanno mai verificato ufficialmente la sua presenza in hotel? Il gestore ha infatti evidenziato che nessun investigatore si è rivolto a lui, né immediatamente dopo i fatti né in seguito, per controllare la presenza di Marco o per chiedere informazioni su Biasibetti. È utile ricordare che per anni la versione ufficiale, sostenuta dai familiari di Marco e dallo stesso, era basata su un quadro ben definito: il 13 agosto 2007, Marco era con i genitori e un’amica in piscina, mentre i genitori erano in escursione; è stato citato anche il nome dell’allora amico, Biasibetti, indicato come parte della vacanza . Questa ricostruzione è stata ribadita per anni nelle dichiarazioni rilasciate durante gli interrogatori. Ora, però, sorge il dubbio che quell’alibi si fondasse su presunte informazioni mai davvero confermate sul posto. Il legale di Andrea Sempio, unico indagato per omicidio in concorso in questa fase, aveva già fatto notare che da Falzes a Garlasco bastano un’ora e mezza o due d’auto, mettendo in discussione l’immediatezza dell’alibi originario . Lo stesso avvocato si era chiesto quale fosse la tempistica reale del viaggio e se davvero Marco fosse rimasto nella località di vacanza nel momento del delitto. È significativo che il gestore dell’albergo abbia dichiarato di ricordare in modo vivido l’arrivo in hotel dei coniugi Poggi, proprio nel momento in cui vennero informati della notizia del delitto, senza però trovarvi Marco o Biasibetti . La forza di una testimonianza simile non riguarda solo la confessione di un mancato visto, ma la coerenza del ricordo di ciò che accadde di quel giorno, nelle ore immediatamente successive al tragico evento. Non è la prima volta che questo caso viene messo sotto osservazione per lacune investigative. Gli anni sono passati senza che molte piste venissero approfondite, e questa nuova luce su dettagli mai indagati prima rilancia la necessità di un’analisi accurata dei singoli elementi. Manca ad esempio una conferma ufficiale dei registri dell’hotel, che potrebbe avvalorare o smentire definitivamente l’assenza di Marco. Il ritorno degli inquirenti sull’analisi delle prove materiali e la nuova attenzione verso le versioni geografiche dei protagonisti rappresentano ora un’opportunità per fare chiarezza. Se i magistrati includeranno la testimonianza del gestore dell’albergo nel fascicolo, questo elemento potrebbe diventare un tassello decisivo per ridefinire i movimenti e le motivazioni di Marco in quei giorni. Anche il ruolo di Biasibetti, pur non indagato, viene rivalutato: se la sua presenza in albergo non era reale, quando e dove era? E perché, se il gestore non lo ha mai sentito nominare, risulta nelle versioni ufficiali? La situazione diventa più complessa se si considera che Alessandro Biasibetti oggi è frate e nel 2007 era fidanzato con un’avvocata poi salita agli onori della cronaca nel contesto giudiziario. Questo intreccio di legami, al di là delle suggestioni, pone domande sulla coerenza e l’attendibilità delle narrazioni emerse negli interrogatori.