
30 Marzo Vangelo del Giorno Commento Benedizione ☩ Liturgia della Parola
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*VANGELO con Commento e Benedizione.* Vangelo del giorno domenica 30 marzo 2025 Audio Vangelo di oggi in italiano con commento di https://www.youtube.com/@fraStefano Liturgia della Parola di oggi, dal Vangelo secondo Luca Gloria a te o Signore Lc 15,1-3.11-32 In quel tempo, si avvicinavano Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”». Parola del Signore Lode a te o Cristo La parabola del Figlio prodigo è stupenda e ci offre molti spunti, ma io vorrei con voi fermarmi solo sulle parole del figlio che, quando ritorna a casa dopo aver sperperato tutto, dice: "Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio." Queste parole esprimono bene la conseguenza del peccato nella nostra anima. Il peccato ci fa perdere la nostra dignità, ci fa sentire lontani da Dio, indegni del Suo amore. È come se ci separassimo da Colui che ci ha dato la vita e l’amore, perché scegliamo di seguire vie che ci illudono con false promesse di felicità. Ma c’è qualcosa di straordinario in questa parabola: il padre non rimprovera il figlio, non gli chiede spiegazioni, non gli fa pesare i suoi errori. Al contrario, lo accoglie con gioia, lo riveste di una nuova veste, gli mette l’anello al dito e organizza una festa. Questo ci rivela il cuore di Dio: un Padre che non si stanca mai di aspettarci e di perdonarci. Ogni volta che cadiamo, il peccato cerca di convincerci che non possiamo più tornare indietro, che non siamo degni di essere chiamati figli di Dio. Ma la misericordia del Padre è più grande delle nostre colpe. Egli ci viene incontro, ci abbraccia e ci restituisce la dignità perduta. Questa parabola ci invita a non avere paura di tornare a Dio, a riconoscere il nostro peccato senza perdere la speranza. Il Padre ci aspetta, ci ama e vuole solo vederci tornare a casa. Il vero cammino di conversione inizia quando, come il figlio prodigo, troviamo il coraggio di dire: "Padre, ho peccato." E quando abbiamo l’umiltà di accogliere il suo abbraccio consolatore. Unisciti a noi per un cammino di fede e preghiera comunitario. 👍🏻 *CONDIVIDI! e COMMENTA* GRAZIE MILLE !!! 🔴ISCRIVITI: https://www.youtube.com/@fraStefano/?sub_confirmation=1 Per accedere facilmente a questo canale puoi utilizzare la pagina: https://www.frastefano.com Ulteriori proposte: https://www.youtube.com/@fraStefanoCLIPS Fra Stefano su WhatsApp: https://whatsapp.com/channel/0029Vb0vwKH2ZjCpSZLXMN0u