
GARLASCO Taccia sbrocco 🔴 Bugalalla Scoop
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⭐⭐ Attiva INCOGNI: https://www.incogni.com/gianca 🎁🎁 SUPPORTO DIRETTO: https://www.gianca.net/paypal #Garlasco delitto ultime notizie! E' andato in onda il programma Zona Bianca su Rete 4. E lì abbiamo visto un' Angela Taccia su tutte le furie. Perché Angelona nostra sta per perdere la pazienza. E poi, mega scoop di @Bugalalla sul padre di tutte le K. 00:00:00 Garlasco Delitto Ultime Notizie 00:11:05 sponsor gianca net 00:12:05 Garlasco Ultime Notizie 00:18:27 Bugalalla Garlasco nuovo scoop Tante notizie analizzate oggi su gianca net, il primo podcast di true crime pressappochista. Il podcast che non vi aspettavate. Ma forse che nemmeno ve meritavate. Ma del quale ora non riuscite più a fare a meno. ⭐ ⭐ ⭐ Nel contesto del delitto di Garlasco, nuove riflessioni emergono grazie all’approfondita analisi condotta da Bugalalla (Francesca Bugamelli), che in uno dei suoi ultimi video su YouTube porta all’attenzione pubblica una figura spesso citata solo marginalmente nei documenti ufficiali: l’avvocato Ermanno Cappa, zio materno di Chiara Poggi. Attraverso la lettura e il confronto di documenti originali, SIT, tabulati e relazioni ufficiali, Bugalalla solleva interrogativi che si inseriscono tra le ultime notizie sul caso Garlasco. Uno dei punti centrali riguarda la totale assenza di rilievi biologici (DNA e impronte digitali) sull’avvocato Cappa. Mentre alle forze dell’ordine, ai soccorritori, a pizzaioli, falegnami, parenti e persino ai dipendenti della pizzeria locale sono stati prelevati campioni biologici, il nome di Ermanno Cappa non compare nella lista dei soggetti sottoposti a tale procedura. La motivazione ufficiale? Un presunto alibi solido. Ma a detta della stessa Bugamelli, tale trattamento “di favore” non è stato riservato ad altri soggetti, anche loro con alibi apparentemente inattaccabili. Nel video viene analizzata la prima SIT rilasciata da Cappa agli inquirenti, datata 21 agosto 2007, e durata appena 25 minuti. Un interrogatorio considerato anomalo per brevità e superficialità. Nella sua deposizione, Cappa afferma di essere venuto a sapere della morte della nipote tramite la figlia Paola nel pomeriggio. Ma i tabulati telefonici raccontano una storia più complessa. Uno degli elementi più controversi sollevati da Bugalalla riguarda proprio i tabulati: gli inquirenti avrebbero chiesto quelli di un numero telefonico errato relativo all’ufficio di Cappa, rendendo di fatto impossibile la verifica diretta delle sue telefonate del 13 agosto 2007. Tuttavia, analizzando i tabulati della figlia Paola, emerge una telefonata di oltre 13 minuti alle 11:46 del mattino al centralino della banca dove Cappa lavorava. Secondo la linea temporale ufficiale, però, in quel momento nessuno era ancora a conoscenza della morte di Chiara Poggi. Questo punto lascia intendere che l’informazione sulla tragedia potrebbe essere circolata prima della scoperta ufficiale, oppure che quella lunga telefonata sia stata completamente scollegata dall’evento. Ma resta il dubbio. Un altro tema cruciale affrontato nel video riguarda gli spostamenti dell’auto di Cappa il giorno dell’omicidio. Dai dati del Telepass risulta che l’avvocato ha impiegato solo 13 minuti per percorrere 31 km tra Gropello e Milano, viaggiando a una velocità media di 143 km/h con una Fiat Chroma. Ma il rientro è ancora più sospetto: oltre 2 ore e 11 minuti per lo stesso percorso, con un’unica possibile sosta in un’area di servizio. La domanda posta da Bugalalla è chiara: perché una sosta così lunga proprio il giorno della morte della nipote? E perché non si trovano spiegazioni o ulteriori domande a riguardo nella SIT? Tutti questi elementi, presentati da Bugalalla con toni pacati ma determinati, contribuiscono ad alimentare nuove domande sul caso Garlasco. Non si tratta, come ribadisce l’autrice, di accuse o ricostruzioni arbitrarie, ma di lettura e confronto tra documenti ufficiali che sollevano legittimi interrogativi. Il video non intende insinuare colpe, ma evidenziare incongruenze investigative. Nel panorama delle ultime notizie sul delitto di Garlasco, il lavoro di Bugalalla rappresenta una voce indipendente che si affida alle carte, evitando giudizi affrettati ma stimolando una riflessione critica. E in un paese democratico, dove si presume l’uguaglianza di fronte alla legge, è lecito domandarsi perché alcune figure vengano esonerate da approfondimenti che ad altri sono stati invece riservati con rigore. La promessa di un secondo video dedicato alla seconda SIT di Cappa lascia intendere che questa analisi è solo all’inizio. Per chi segue il caso da anni e cerca risposte, i contenuti di Garlasco Bugalalla sono un tassello che potrebbe rivelarsi decisivo per la comprensione di un’indagine mai davvero chiusa nella mente dell’opinione pubblica.