
Pubblicato il
30/06/2025
Taste shaming? No, grazie. La Gen Z si ribella al tribunale del gusto
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Ci sono crimini che non prevedono sconti di pena. Reati da codice rosso, anzi da codice forchetta: pizza con l’ananas, risotto ai frutti di mare con una spolverata di Parmigiano, cappuccino a cena. Non si tratta solo di abbinamenti improbabili, ma — per molti — di autentiche eresie, da condannare con sdegno pubblico e disprezzo privato. È il famigerato “taste shaming”, ovvero la pratica di far vergognare qualcuno per ciò che mette nel piatto. See omnystudio.com/listener (https://omnystudio.com/listener) for privacy information.