
GARLASCO BOMBA. Venditti Indagato. La svolta. Garlasco delitto ultime notizie
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⭐⭐ Offerta NORDVPN: https://www.nordvpn.com/gianca Vuoi aggiornamenti? ➡ https://www.gianca.net/whatsapp ➡ https://www.gianca.net/telegram Garlasco delitto ultime notizie bomba oggi 26 settembre 2025. Venditti indagato. Massimo Lovati minimizza. E' il giorno della svolta. 00:00:00 Garlasco Delitto Ultime Notizie 00:03:58 Garlasco Venditti indagato 00:16:32 Garlasco aggiornamenti 26 settembre 2025 Nel video di oggi raccontiamo le ultimissime novità sul delitto di Garlasco, aggiornate al 26 settembre 2025, una giornata che segna una svolta inattesa e clamorosa per un caso che da anni cattura l’attenzione di tutta Italia. Le indagini si sono riaccese all’alba con nuove perquisizioni che hanno coinvolto l’ex procuratore Mario Venditti e diverse persone legate al primo filone investigativo, compresa la famiglia Sempio. La notizia ha scosso l’opinione pubblica perché l’ipotesi al centro di questo nuovo capitolo è pesante: si parla di possibili atti che avrebbero condizionato le decisioni prese nel 2017, quando l’inchiesta che vedeva coinvolto Andrea Sempio fu archiviata. Gli inquirenti hanno disposto controlli su abitazioni, uffici e dispositivi, cercando riscontri su eventuali passaggi di denaro e rapporti poco chiari che potrebbero aver influenzato la vecchia indagine. Alcuni appunti trovati durante le perquisizioni riporterebbero cifre e nomi, tra cui quello di Venditti, e stanno diventando oggetto di attento esame da parte della magistratura. L’attenzione si concentra su possibili flussi di denaro che potrebbero indicare movimenti non compatibili con le attività dichiarate. Secondo quanto trapela dagli ambienti giudiziari, tra il 2016 e il 2017 ci sarebbero stati movimenti bancari considerati anomali, che ora vengono confrontati con i documenti raccolti e le testimonianze dell’epoca. Questa nuova indagine non riguarda soltanto un aspetto finanziario, ma mette in discussione l’intero quadro dell’inchiesta originaria, sollevando dubbi sulla trasparenza del procedimento che aveva portato alla condanna di Alberto Stasi e all’archiviazione delle piste alternative. La possibilità che un ex magistrato come Venditti sia chiamato a rispondere di eventuali condotte scorrette rende la vicenda ancora più complessa e delicata, perché se le ipotesi investigative venissero confermate si aprirebbe uno scenario capace di riscrivere parte della storia giudiziaria di questo caso. Gli investigatori stanno lavorando su più fronti: analisi dei conti correnti, verifica di appunti manoscritti, controllo di comunicazioni e intercettazioni che risalgono a quel periodo. L’elemento che ha colpito di più gli osservatori è la presunta facilità con cui la famiglia Sempio sarebbe riuscita a entrare in contatto con l’allora procuratore, dettaglio che alimenta interrogativi su chi abbia favorito quei rapporti e con quali finalità. Le reazioni degli avvocati non si sono fatte attendere: le difese minimizzano l’entità delle cifre citate, definendole troppo basse per ipotizzare condizionamenti, ma gli inquirenti sembrano intenzionati a verificare ogni dettaglio senza escludere nulla. Questo non è solo un episodio di cronaca giudiziaria: si tratta di una vicenda che tocca la credibilità delle istituzioni e riporta al centro del dibattito pubblico il tema della fiducia nella giustizia. Oggi il tribunale ha concesso una proroga di settanta giorni per consentire approfondimenti su reperti, documenti e testimonianze, segnale che le autorità vogliono un’indagine meticolosa e completa. Nel frattempo cresce l’attenzione dei media e dei cittadini: il nome di Venditti è sulla bocca di tutti e il delitto di Garlasco torna protagonista di notiziari e trasmissioni speciali. È impossibile non percepire l’impatto di queste rivelazioni, perché chi segue il caso da anni sa che ogni nuova scoperta può cambiare prospettiva e aprire a verità mai esplorate. La giornata di oggi segna un punto di non ritorno: le perquisizioni hanno toccato non solo i Sempio e l’ex procuratore ma anche ex investigatori e figure che avevano ruoli chiave nella prima indagine, segnale che si sta scavando a fondo per capire se vi fu una rete più ampia di contatti e favori. Questa non è una semplice riapertura: è un’indagine che potrebbe riscrivere i confini della vicenda, arrivando a mettere in dubbio atti ufficiali e decisioni che fino a ieri sembravano definitive.