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Il video indaga sulla figura di Tullio Olivetti, titolare dell'omonimo bar di Via Fani (Roma), situato dietro le siepi dove si appostarono i brigatisti che compirono il sequestro di Aldo Moro il 16 marzo 1978 [00:34]. L'analisi si basa sui lavori della Commissione parlamentare d'inchiesta sul rapimento Moro (2015), che collega il bar e il suo titolare a una rete di traffico d'armi, servizi segreti e ambienti criminali. Il Traffico d'Armi (Ra Coin) L'indagine parte dal blitz del 14 maggio 1977 contro la società Ra Coin, formalmente di Import-Export ma in realtà venditrice di armi (dalle pistole ai detonatori) [01:02]. Il Titolare: Luigi Guardigli è il titolare della Ra Coin, la cui clientela includeva cristiani maroniti, zairotti ed eritrei [02:09]. I Collegamenti: Dalle carte emergono rapporti con l'estremismo di destra (un foglio illustrativo della Ra Coin fu trovato a Pierluigi Concutelli) e con la 'Ndrangheta (l'indiziato Giorgio De Stefano fa perdere le sue tracce) [02:41]. Il Blocco: L'istruttoria si blocca quando le armi vengono derubricate a "modelli" o "armi giocattolo" perché avevano la canna otturata [04:16]. Olivetti, Servizi Segreti e P2 Luigi Guardigli sostiene che a proporre l'affare con i libanesi fosse stato Tullio Olivetti o un suo conoscente, in collaborazione con il mafioso italo-americano Frank Coppola [05:28]. Soggetto Protetto: Tullio Olivetti, convocato in questura, si rese irreperibile e scomparve dall'inchiesta [05:39]. La Commissione Moro ipotizza che Olivetti fosse un uomo tutelato dai servizi segreti, che ne agevolarono l'uscita dal procedimento [05:50]. Perizie Ambigue: La perizia psichiatrica su Guardigli, che lo definiva "mitomane", fu redatta da Franco Ferracuti e Aldo Semerari, entrambi iscritti alla P2 e legati ai servizi [04:55]. Strage di Bologna: Olivetti risulterebbe essere stato in strutture ricettive nei giorni precedenti la Strage di Bologna [06:01], lasciando intendere un possibile coinvolgimento. Il Bar Olivetti il Giorno del Sequestro La Commissione d'inchiesta suggerisce che il bar non fosse chiuso (come riportato nei primi rilievi), ma anzi fosse utilizzato come base logistica e punto di sosta per 4-5 uomini armati che indossavano divise approssimative da aviatori [06:29]. Clientela Sospetta: A prescindere dalla chiusura, il bar era frequentato da una clientela sospetta che includeva esponenti di mafia (Badalamenti), banda della Magliana (De Pedis, Carminati) e militanti di estrema destra e sinistra [07:35]. Persino la scorta di Moro a volte faceva colazione lì [07:43]. L'Ufficio: Sopra il bar si trovava un ufficio commerciale di Import-Export, il cui titolare, Bruno Barbaro (cognato di un colonnello di Gladio [09:39]), fu testimone della strage [07:52 Vuoi approfondire? Il caso Moro: https://youtube.com/playlist?list=PLjklKhxhc2tkR5kMD3GsUUzAfo6Wy5IL8 #italiamisteo #barolivetti #aldomoro 00:22 La Commissione Moro indaga su Tullio Olivetti, titolare del bar di Via Fani. 01:02 Il blitz del 1977 contro la società Ra Coin (traffico d'armi). 02:41 Collegamenti Ra Coin con terrorismo nero (Concutelli) e 'Ndrangheta (Giorgio De Stefano). 00:04:55 La perizia che definisce Guardigli "mitomane" è fatta da iscritti alla P2 (Ferracuti e Semerari). 05:28 Guardigli afferma che Olivetti era il tramite per gli affari con il mafioso Frank Coppola. 05:50 La Commissione ipotizza che Olivetti fosse un uomo tutelato dai servizi che ne agevolarono l'irreperibilità. 06:11 La Commissione suggerisce che il bar fosse la base logistica per l'agguato e non fosse chiuso. 07:35 La clientela del Bar Olivetti includeva esponenti di mafia (Badalamenti), Banda della Magliana e neofascisti. 08:01 Testimonianza di Bruno Barbaro, titolare dell'ufficio sopra il bar, cognato di un colonnello di Gladio. 10:00 Riferimento al Colonnello Guglielmi, legato a Gladio, casualmente in zona. Export to Sheets www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/