
“Sii felice figlio mio“, lettere dalla strage continua di Gaza
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Ieri un'altra strage a Gaza, l'ospedale di Khan Younis bombardato. Come se non bastasse la ferocia degli attacchi, la fame come strumento di guerra, il proposito di occupare la Striscia di Gaza imponendo a milioni di persone di andarsene, tocca pure sentire il tono finto contrito del premier Benjamin Netanyahu che parla di «rammarico per il tragico incidente avvenuto oggi. Israele apprezza il lavoro dei giornalisti, del personale medico e di tutti i civili». Peccato che di "incidenti" come questo ne avvengano di continuo, che la popolazione civile venga fatta morire di fame e ai giornalisti internazionali sia impedito entrare a Gaza per vedere con i propri occhi la tragedia che si sta consumando. See omnystudio.com/listener (https://omnystudio.com/listener) for privacy information.