
Le armi, la scorta, gli attacchi politici. Saviano si racconta: “La felicità? Fare una passeggiata”
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Le armi, che "o le conosci o le subisci". I bambini, che imbracciano fucili in ogni parte del mondo, ma soprattutto in Africa, o si sparano per niente, a Napoli. Meloni, "che mi ha ridotto a simbolo e nemico, mi tratta furbescamente da pari - mentre non lo siamo affatto - per non rendere conto di niente e per distrarre da inchieste come quelle di Brescia che coinvolgono uomini di Fratelli d'Italia". Caivano, dove "è stato fatto solo qualche sgombero, una piscina e un po' di ordine pubblico, ma nulla contro l'industria criminale". Il ddl dicurezza, che "ci porta verso una democratura". La vita sotto scorta, con il futuro che non si vede e la felicità stretta in una passeggiata e il sogno dell'Andalusia. È un fiume in piena Roberto Saviano in studio con Giulia Santerini. Ha appena firmato il podcast, "650 al minuto. L‘incredibile storia del Kalashnikov". Dieci episodi su Audible in cui racconta la storia del fucile più iconico di sempre e che ha fatto più vittime di HIV, bomba atomica, peste bubbonica, malaria, attentati di Isis e Al-Qaeda messi insieme. Si stima che esistano oggi 100 milioni di esemplari di AK-47, vecchi e nuovi, nel mondo. Ma potrebbero essere il doppio. Saviano ci aiuta a capire perché il mercato delle armi determini l'ordine del mondo senza mai perdere quella passione e il talento per il racconto che lo contraddistinguono da sempre. Esemplare la storia del dono di Fidel Castro ad Allende... Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices (https://megaphone.fm/adchoices)